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Fascicolo R.3
Impianti

CAP. R.3.C. IMPIANTI CON GENERATORI ALIMENTATI CON
COMBUSTIBILI SOLIDI NON POLVERIZZATI


Le presenti disposizioni non si applicano agli insiemi che soddisfano alle condizioni previste nel punto C del comma 2 dell’art. 3 del D.Lgs. 25.02.2000 n° 93 (recepimento direttiva 97/23/CE – PED).(18)
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NOTA 18
Si riporta nel seguito il contenuto del punto C del comma 2 dell’art. 3 del D.Lgs. 25.02.2000 N. 93 (Recepimento direttiva 97/23/CE – PED)

Art. 3 requisiti tecnici particolari . . . omissis . . .

“c) in deroga a quanto disposto dall’alinea del presente comma, li insiemi previsti per la produzione di acqua calda ad una temperatura inferiore a 110°C, alimentati manualmente con combustibile solido, con un PS-V superiore a 50 bar-L debbono soddisfare i requisiti essenziali di cui ai punti (2.10, 2.11, 3.4, 5°) e 5d dell’allegato I” . . . omissis . . .
 


1. Definizioni


  1. 1.1
    Dispositivo di limitazione della temperatura.

    Trattasi di dispositivo che limita la temperatura dell’acqua di mandata dal generatore all’impianto.
  2. 1.2
    Termostato di regolazione o di limitazione o di esercizio.

    Trattasi di dispositivo di regolazione a funzionamento automatico che, quando viene raggiunta la temperatura prestabilita dell’acqua, provoca l’interruzione dell’apporto di calore al generatore. Tale apporto si ripristina automaticamente soltanto quando la temperatura dell’acqua è scesa al di sotto del valore prestabilito.
  3. 1.3
    Termostato di blocco o di sicurezza.

    Trattasi di dispositivo a funzionamento automatico che, quando viene raggiunta la temperatura massima ammissibile dell’acqua, provoca l’interruzione dell’alimentazione del combustibile e/o dell’adduzione dell’aria comburente. L’alimentazione del combustibile e/o l’adduzione dell’aria comburente può essere ripristinata soltanto quando la temperatura dell’acqua è scesa al di sotto di un valore prestabilito e solo dopo riarmo manuale o con utensile.
  4. 1.4
    Scarico di sicurezza termico.

    Dispositivo autoazionato che interviene quando la temperatura dell’acqua del generatore raggiunge il valore massimo ammissibile, per attivare l’intervento dello scambiatore di calore integrato nel generatore atto a dissipare la potenza residua. Lo scarico di sicurezza termico deve intervenire anche in caso di avaria di uno dei due elementi sensibili di cui è dotato il dispositivo.(19)

  5. 1.5
    Sistema di combustione a disinserimento rapido.

    Un sistema di combustione si considera a disinserimento rapido se, in ogni condizione di esercizio, la generazione di calore può essere interrotta cosi rapidamente che stati di funzionamento pericoloso non possano verificarsi, sia lato acqua sia lato combustione. Per stato di funzionamento pericoloso deve intendersi ogni aumento della temperatura dell’acqua all’uscita del generatore sopra la temperatura prefissata ed ogni formazione di miscele esplosive aria gas nella camera di combustione e/o nei passaggi dei fumi. La condizione di sistema di combustione a disinserimento rapido, così come lo stato di funzionamento pericoloso, dovrà risultare da apposite dichiarazioni del costruttore del generatore e del sistema di combustione, nonché del progettista dell'impianto.
  6. 1.6
    Sistema di combustione a disinserimento parziale.

    Un sistema di combustione si considera a disinserimento parziale se una larga porzione della generazione di calore può essere rapidamente interrotta dall’azione dei dispositivi di regolazione e di sicurezza, senza originare stati di funzionamento pericoloso lato combustione. La condizione di sistema di combustione a disinserimento parziale, così come lo stato di funzionamento pericoloso, dovrà risultare da apposite dichiarazioni del costruttore del generatore e del sistema di combustione, nonché del progettista dell'impianto.
  7. 1.7
    Potenza residua.

    E’ la porzione di potenza termica che viene ancora trasferita all’acqua dopo le interruzioni dell’apporto termico del generatore. La potenza residua viene definita dal costruttore del generatore.
  8. 1.8
    Dispositivo di dissipazione della potenza residua.

    Trattasi di dispositivo costituito da uno scambiatore di calore integrato di sicurezza e/o altri dispositivi atti a dissipare la potenza residua, in modo da assicurare che non venga superata la temperatura massima ammissibile dell’acqua all’uscita del generatore.

2. Impianti a vaso di espansione aperto.


  1. 2.1
    I generatori di calore alimentati con combustibile solido non polverizzato, installati in impianti del tipo a vaso di espansione aperto devono essere provvisti di:

    a) vaso di espansione aperto;
    b) tubo di sicurezza;
    c) tubo di carico;
    d) dispositivo di allarme acustico;
    e) dispositivo di arresto dell’immissione dell’aria comburente;
    f) termometro, con pozzetto per termometro di controllo;
    g) manometro, con flangia per manometro di controllo;
    h) dispositivo di protezione livello minimo.

    Devono altresì soddisfare ad una delle seguenti condizioni:
    i1) siano inseriti in impianti a circolazione naturale sprovvisti di organi di intercettazione sul circuito dell’acqua calda
    i2) siano corredati di un riscaldatore d’acqua di consumo o di uno scambiatore di calore di emergenza muniti di scarico di sicurezza termico
    i3) siano forniti di focolare meccanico e adduzione meccanica totale dell’aria comburente. In luogo di quanto previsto al punto i2) potrà essere installata una o più valvole di scarico termico conformi alle disposizioni di cui al punto 3. del Cap. R.2.A.
  2. 2.2
    Il dispositivo di allarme di cui alla lettera d) del precedente punto 2.1 deve intervenire al raggiungimento di una temperatura dell’acqua che sia inferiore di almeno 10°C a quella di sicurezza prefissata.
  3. 2.3
    Il dispositivo di arresto dell’immissione dell’aria comburente di cui alla lettera e) del precedente punto 2.1. sarà costituito, per i generatori forniti di focolare meccanico e di adduzione meccanica totale dell’aria comburente, da un dispositivo di blocco che arresti il ventilatore al raggiungimento di una temperatura dell’acqua che sia inferiore almeno di 10 °C a quella di sicurezza prefissata.
  4. 2.4
    Negli altri casi il dispositivo sarà costituito da un apparecchio per i comando della chiusura automatica del portello di aerazione che intervenga al raggiungimento di una temperatura dell’acqua inferiore di 10°C a quella di sicurezza prefissata.
  5. 2.5
    Per gli impianti con pressione idrostatica inferiore a 5 metri, i dispositivi di protezione e sicurezza dovranno intervenire alla temperatura di 90 °C.
  6. 2.6
    In aggiunta a quanto previsto al precedente punto 2.1, per pressioni massime di esercizio dell’impianto superiori a 2 bar dovrà essere installato un dispositivo di dissipazione della potenza residua.

3. Impianti a vaso di espansione chiuso


  1. 3.1
    I generatori di calore alimentati con combustibile solido non polverizzato, installato negli impianti del tipo a vaso di espansione chiuso devono essere provvisti di:

    a) vaso di espansione chiuso;
    b) valvola di sicurezza;
    c) termometro con pozzetto per termometro di controllo;
    d) manometro, con flangia per manometro di controllo;
    e) pressostato di blocco a riarmo manuale;
    f) allarme acustico e ottico.
    g) un dispositivo di limitazione della temperatura a riarmo automatico;
    h) un dispositivo di limitazione della temperatura di sicurezza a riarmo manuale;
    i) per sistemi di combustione a disinserimento parziale deve essere installato un dispositivo di dissipazione della potenza residua, di cui al successivo punto 3.3
    j) dispositivo di protezione pressione minima.
  2. 3.2
    Per impianti fino ad una potenza nominale di 100 Kw a disinserimento parziale, il dispositivo di dissipazione della potenza residua può essere costituito dalle sole valvole di scarico termico. Le valvole di scarico termico devono corrispondere alle indicazioni del costruttore del generatore ed essere installate secondo le indicazioni dello stesso costruttore.
  3. 3.3
    Dispositivo di dissipazione della potenza residua.

    Il dispositivo di dissipazione della potenza residua deve essere costituito da uno scarico di sicurezza termico in combinazione con uno scambiatore di calore integrato nella caldaia. Tra gli scambiatori ammessi sono inclusi i riscaldatori d’acqua ad accumulo o a circolazione, purché siano progettati e configurati in modo che il calore possa essere trasferito senza ausiliari addizionali e senza energia esterna.
    Riscaldatori fissi d’acqua a circolazione integrati nel generatore non possono essere usati come produttori di acqua calda ma solo come scambiatori di calore di sicurezza.

    In aggiunta, devono essere soddisfatte le seguenti condizioni:

    • -
      lo scarico di sicurezza termico e lo scambiatore di calore di sicurezza devono essere idonei al progetto ed alle caratteristiche termiche del generatore ed essere in grado di dissipare nel caso di sistemi di combustione a disinserimento parziale, la potenza residua
    • -
      se come scambiatore di calore di sicurezza viene usato un riscaldatore d’acqua ad accumulo, questo deve essere dimensionato in modo che soddisfi le condizioni succitate alla sua massima temperatura di esercizio;
    • -
      nel caso di scambiatori di calore di sicurezza usati esclusivamente per dissipare il calore in caso di malfunzionamento, il corpo valvola che attiva lo scarico di sicurezza termico deve essere posizionato a monte dello scambiatore di calore nella corrente fredda in ingresso. Detto corpo valvola sarà azionato da un elemento sensibile immerso nella corrente d'acqua calda della tubazione di uscita entro 1 m dal generatore a monte di qualsiasi organo di intercettazione e piombato dall’installatore.

    Non sono escluse altre soluzioni purché soddisfino, con equivalente livello di sicurezza, gli obiettivi di protezione e le prescrizioni di sicurezza sopra descritte.
  4. 3.4
    Sistema di combustione a disinserimento.

    Ogni valutazione dei sistemi di combustione a disinserimento, sia rapido sia parziale, sarà basato non soltanto sulla combustione come fenomeno isolato, ma anche come parte dell’intero progetto del generatore, della capacità di accumulo, del sistema di alimentazione, del circuito dell’aria e dei fumi, dei dispositivi di sicurezza e di regolazione.(20)
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NOTA 20
Si richiama l’attenzione sul fatto che, in un primo tempo, INAIL con circolare 2974/2011 del 19 aprile 2011, indicava che il presente punto 3: "Impianti a vaso di espansione chiuso", faceva riferimento esclusivamente ad impianti dotati di generatori a caricamento automatico e circolazione forzata.
Icona PDF Download Circolare INAIL 2974/2011
Successivamente, con circolare INAIL DCC/1-2013 del 22 febbraio 2013, a parziale modifica ed integrazione delle indicazioni in precedenza fornite nella circolare del 2011, INAIL ha stabilito che l'impianto a vaso chiuso è ammesso anche per impianti con generatori a caricamento manuale di potenzialità non superiore a 100Kw.
Icona PDF Download Circolare INAIL DCC/1-2013

 

4. Impianti con sistemi di espansione a pompa di pressurizzazione.

Nel caso in cui la pressione del generatore venga assicurata mediante pompe, il generatore stesso deve essere collegato ad un vaso chiuso a pressione costante e livello variabile, mediante una valvola di sfioro idonea a scaricare il volume di espansione. Le pompe di pressurizzazione devono attingere dal vaso allorché il volume dell’acqua si contrae.
In ogni caso deve essere previsto almeno un livello stato di sicurezza a protezione del generatore.


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